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ALIGI SASSU

Grandi sculture per la città archivio mostre
Pubblicato il 28/04/2008
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La città di Legnano in collaborazione con la signora Helenita e lo Studio Archivio Aligi Sassu, ha installato per la città quattro grandi sculture del maestro milanese. Aligi Sassu (Milano, 1912 - Pollença, Maiorca, 2000) ha il suo primo incontro con la scultura nel 1927 quando vede le opere di Boccioni, rimanendone affascinato. A Milano con un gruppo di amici (De Grada, Treccani, Migneco, Bo, Vigorelli, Anceschi, Sereni, De Micheli, Marchiori, ecc.) dà vita al Movimento di Corrente. Comincia con Lucio Fontana a frequentare Albisola Mare dove insieme contribuiscono al rinnovamento della ceramica ligure (1938 - 45). Il Ciclista del 1939 è la sua prima opera plastica. Ma è dopo la guerra che si dedica più sistematicamente a questa tecnica. In particolare, in uno scritto del 1994, Sassu dice: “la scultura è primordiale, è forma, volume; è come l’aria, è la pietra scheggiata che il primo uomo ha rotto, ha modellato nel fango, e la pietra ha dato anima e forma all’essere. La scultura è un disegno mentale fatto pietra e forma nello spazio. Le nuvole sono sculture del creato da afferrare con gli occhi e con le mani nella variabile corsa nel cielo”. Tra le sculture della maturità si segnalano Il Grande Ciclista realizzata in occasione delle Universiadi di Palma di Maiorca (1999), posizionato accanto alla chiesa di san Magno. Tra le sue sculture più recenti, i Cavalli innamorati (1998) sono l’esempio migliore della poetica del maestro che unisce armonia della forma e linguaggio realista. 

 

 

 

Brevi cenni biografici

Aligi Sassu nasce a Milano nel 1912. A tredici anni conosce Carlo Carrà e a sedici presenta le sue prime opere alla Biennale di Venezia. Si ispira al Futurismo di Boccioni, Previati, Carrà, ma osserva anche Cezanne e Picasso. In questi anni si affranca all'avanguardia futurista di Russolo e Prampolini. Nel 1928 fonda, insieme con Bruno Munari, il Manifesto della Pittura, prendendo come assunto la raffigurazione di forme antinaturalistiche. Nel 1930 è a Milano dove conosce, oltre a Giacomo Manzù, Giandante X (Dante Persico) e Giuseppe Gorgerino, firma, quest'ultimo, della terza pagina dell'Ambrosiano, giornale portavoce della fronda intellettuale milanese. Alla data del 1935 forma il Gruppo Rosso con, fra gli altri, Nino Franchina e Vittorio Della Porta. Nel 1936 firma uno dei suoi quadri più celebri, "Il Caffè", che è Il Coupole di Parigi; lo stesso anno dipinge "Fucilazione nelle Asturie", considerato uno dei rari quadri eseguiti in favore della Resistenza. Di questo periodo fervidissimo è anche la serie de "I Concilii", sarcastica rappresentazione del clero romano. Nel 1937 per via di un manifesto che celebra la vittoria in Spagna delle Brigate Internazionali contro l'esercito franchista viene arrestato per due anni. Nel dopoguerra vive un'esistenza sociale e artistica appartata poiché lontano dal cubismo di Braque e Picasso. Studia invece Vincent Van Gogh e si reca nella terra di suo padre. In Sardegna dedica diverse opere alla vita rurale e marittima isolana, le celebri "Tonnare", e studia la pittura murale, da Masolino da Panicale a Piero della Francesca, sino al francese Puvis de Chavanne e ai muralisti messicani, Riveira e Orozco. Nel 1963 si trasferisce nell'arcipelago delle Baleari spagnole, a Cala San Vicente, nell'isola di Maiorca, nel villaggio di Pollença. Del 1967 è il ciclo della "Tauromachie", presentate dal poeta spagnolo Rafael Alberti. Il rosso diviene il suo colore preferito ("Il rosso è il suo Barocco", disse di lui il critico Raffaele Carrieri). Nel 1976 lavora agli affreschi di Sant'Andrea a Pescara. Questi sono gli anni in cui sperimenta nuove tecniche, dove miscela la tradizione con l'innovazione, come ne "I Moti Angioini", un'opera composta con silicone e tempera, dedicandosi inoltre alla scultura e all'incisione.

Muore all'età di 88 anni, il giorno del suo compleanno, il 17 di luglio del 2000.

 

http://www.aligisassu.com

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