Nello Studiolo al piano superiore del Museo è allestita la Collezione Sala che comprende reperti greci, magnogreci, etruschi e romani (IX secolo a. C. - III secolo d.C.).
L'esposizione mira a ricostruire, con estro creativo, la collocazione di materiale archeologico in una casa privata: una sorta di riproposizione delle "Stanze delle meraviglie", tanto amate nel Rinascimento dai principi dell'Europa centrale.
La collezione è stata acquistata dalla Fondazione Famiglia Legnanese dopo la morte del proprietario, Emilio Sala; il sodalizio, sempre attento ai valori delle tradizioni locali, nel 1998 l'ha messa a disposizione del Museo cittadino.
Tra i pezzi, tutti degni di nota, se ne distinguono alcuni particolarmente significativi.
Tra i materiali bronzei spiccano per l'elegante fattura, una fibula (spilla) prodotta nel IX secolo a.C. in ambito laziale e un pettorale, che veniva appuntato agli abiti tramite due fibule, la cui lavorazione è da attribuirsi ad artigiani attivi nell'Italia settentrionale tra il VII e il VI secolo a.C.
Il gruppo più consistente è costituito da ceramiche utilizzate per i diversi momenti del banchetto e destinate a comparire sulle mense dell'aristocrazia di ambiente etrusco ed italico dal VII al III secolo a.C.
Un alabastron, contenitore per unguenti e profumi ornato con scene figurate e motivi vegetali, è stato prodotto da botteghe corinzie nel VII secolo a.C. Un grande cratere per il vino databile al VI secolo a.C., di fabbrica attica, presenta un'iscrizione graffita il cui testo indica il costo di 4 oboli.
Altri due oggetti di pregio sono una patera (piatto), decorata a rilievo da vasai campani tra il IV ed il III secolo a.C., ed un vaso con coperchio finemente decorato con motivi dipinti e plastici, realizzato da vasai dell'antica città siciliana di Centuripe nel III secolo a. C.